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Proprio in questi giorni, dal 13 al 15 agosto 2020, avrebbe dovuto svolgersi la sesta edizione del Red Valley Festival in Sardegna, rimandato al 2021 a causa dell’emergenza Coronavirus. Abbiamo parlato con l’organizzatore Luca Usai che ci ha raccontato l’evento tenutosi a luglio - il Red Valley Sea Party, primo boat party in Italia organizzato dal festival - in attesa della prossima edizione con grandi guest della musica elettronica internazionale come Martin Garrix e Dimitri Vegas & Like Mike - tra passione, condivisione e tanta voglia di tornare live tra musica e sorrisi.

Il Red Valley è, ed è stato, tra i migliori festival EDM mai organizzati in Sardegna. Un sogno, un’ambizione che poi è diventata realtà. Come nasce Red Valley? Hai un ricordo della prima edizione? Come è nata la scelta del nome?

Il Red Valley è nato sei anni fa da un team di ragazzi che avevano l’obiettivo di organizzare il primo festival di musica elettronica in Sardegna, con un’identità che lo distinguesse da tutti gli altri eventi in Italia. Purtroppo, dal mio canto sono entrato nel management di Red Valley solo due anni fa. Durante la prima edizione ho collaborato come addetto contabile. Il mio più bel ricordo è sicuramente lo show di Steve Aoki. È un artista unico nel suo genere - non ci sono molti Top DJ capaci di fare uno show “completo” come il suo.

Sabato 18 luglio 2020 si è concluso il Red Valley Sea Party - primo “Boat Party” in collaborazione con Red Bull - nella baia di Porto Frailis ad Arbatax, una delle cale più belle del Mediterraneo. Al tramonto, su una barca in mare aperto, le persone hanno potuto godere delle esibizioni di alcuni artisti tra i più interessanti della scena contemporanea, tra cui Ghali, Salmo e la crew Mamacita. Come ha risposto il pubblico a questo modello di fruizione “galleggiante”?

Il pubblico ha risposto molto bene. Si è trattato dell’unico vero e proprio concerto del 2020. Si tratta di una formula innovativa che a mio avviso può essere ripensata anche per gli anni futuri. È uno show unico, che ha avuto successo anche perché non vi è la possibilità di fare altri eventi nel momento storico che stiamo vivendo. In tutti i casi, perché non ripeterlo?

Il festival, rimandato al 2021, quest’anno sarebbe giunto alla sua sesta edizione e tra i guest in line up brillavano già grandi nomi come Martin Garrix e Dimitri Vegas & Like Mike. In questo preciso momento storico quanto è importante ripensare agli eventi e agli spettacoli dal vivo? Come è possibile riconfigurarli e come ti prefiguri lo scenario post pandemico? Qualcosa cambierà?

Non ho idea di come tutto questo cambierà. Purtroppo è difficile fare qualsiasi tipo di previsione, perché già fra un mese potremmo trovarci in uno scenario diverso. Sono del parere, però, che il settore degli eventi e dell’intrattenimento rimarrà una “nicchia” che reggerà a prescindere dai profondi cambiamenti nell’economia reale. Le persone hanno bisogno della musica dal vivo. Rinunceranno sicuramente a qualcosa, ma non agli show e ai concerti (spero).

Il Red Valley Festival, come sappiamo, è orientato a ospitare tra i più grandi artisti della scena elettronica internazionale. Solitamente come li scegliete? Seguite i trend o vi affidate all’istinto? Che rapporto instaurate con gli artisti una volta terminato l’evento?

Il promoter, in genere, ha una sua lista di artisti che vorrebbe produrre. I suoi desideri, però, si devono raffrontare con quello che è il mercato e quelli che sono gli artisti più in voga. D’altra parte, non sempre un artista che ottiene buoni risultati discografici è anche in grado di tradurre il successo in biglietti venduti.

In linea di massima, devono essere fatte delle valutazioni a seconda che si tratti di un artista nazionale o internazionale. Per quanto riguarda gli artisti internazionali, soprattutto nei live - non puoi sempre portare l’artista che pensi possa essere adatto per il tuo evento - gli artisti non sono disponibili tutti gli anni, dipende da quando sono programmati i loro tour e che tappe seguiranno in tutto il mondo. Con gli artisti, purtroppo, non ho mai avuto modo di instaurare un rapporto - questo avviene principalmente con il management, con loro ci sentiamo con costanza prima e dopo l’evento.

Come si diventa event manager di un Festival così importante? Molti credono che bastino il gusto e la passione, ma sappiamo che non è così. Ci racconti brevemente il tuo percorso formativo?

Il mio percorso formativo non ha nulla a che vedere con gli eventi, diciamo che la passione sicuramente è quella che ti fa andare avanti in questo settore. La mia esperienza si basa su un giusto mix tra formazione universitaria (ho conseguito addirittura un dottorato di ricerca) e lavoro sul campo, dalle discoteche fino agli eventi.

Potresti provare a raccontare in un “tweet” l’esperienza del Red Valley Festival, in attesa di quelli che verranno, per chi ancora non ha avuto la possibilità di vivere l’elettronica in un’area così magica come quella isolana sarda.

Location fantastica, migliori artisti sulla scena nazionale e internazionale. Red Valley Festival 2021, ci siamo quasi.

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