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In Italia è arrivato un nuovo stop per le discoteche: nella serata di domenica 16 agosto il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza con nuove misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza sanitaria che resteranno valide almeno fino al prossimo 7 settembre. Ma la correlazione tra vita notturna e aumento dei contagi da Coronavirus ha scatenato le proteste da parte di molti operatori dei locali (e non solo).

Il Silb Fipe, associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, ha presentato ricorso immediato al Tar per chiedere la riapertura. Il presidente di Silb Fipe Maurizio Pasca ha dichiarato “La chiusura è ingiustificata. Ci sono assembramenti da per tutto: sulle spiagge, nei luoghi della movida, sui treni regionali. Perché penalizzare solo noi?” e ha aggiunto “La discoteca è un grandioso capro espiatorio”. Si tratta di un provvedimento che mette in crisi non solo i locali, ma anche i tanti lavoratori dell’indotto: baristi, DJ, fotografi, videomaker, addetti alla comunicazione, pr, cassieri, maschere, aziende operanti nel settore del ticketing, tecnici luci e audio, addetti alla security, fornitori di bevande e tantissime altre attività indirettamente collegate non solo al settore dello spettacolo e dell'intrattenimento ma anche a tutto il comparto turismo, strutture ricettive e ristorazione. Quattro miliardi di fatturato sono a rischio e si teme che i giovani che prima frequentavano i locali notturni si ritrovino a partecipare a feste abusive senza alcun controllo né invito a rispettare le distanze.

Intanto, come si legge nel testo dell’ordinanza firmata dal ministro Speranza: “Ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19 sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”. L’ordinanza prevede inoltre l’obbligo, “dalle ore 18:00 alle ore 06:00, sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale”.

Una morsa alla movida su cui si vociferava da giorni, arrivata subito dopo i festeggiamenti di Ferragosto. Gli ultimi dati dei contagi hanno acceso il timore di una nuova ondata epidemica e il Governo, a seguito di un vertice urgente con le Regioni, ha scelto di imporre nuove restrizioni per il settore dell’intrattenimento e l’uso obbligatorio della mascherina dalle ore 18 alle 6 in luoghi a rischio di assembramenti. Ciò che viene sospeso – per ora fino al 7 settembre 2020 – è la sola “attività del ballo”, con la possibilità per i locali di restare aperti per svolgere altre attività, ad esempio di ristorazione e somministrazione di bevande.

Tutto il mondo sta facendo i conti con il virus e il settore dell’intrattenimento e dello spettacolo, ancora una volta, si ritrova in difficoltà.

Le restrizioni alla movida in Europa

La Spagna, dopo un’impennata di nuovi casi, ha adottato ulteriori misure restrittive: la chiusura delle discoteche e dei locali da ballo, la riduzione degli orari di bar e ristoranti (con chiusura alle 01:00) e persino il divieto di fumare in strada nel caso in cui non sia possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno 2 metri.

Anche in Francia il trend di contagi ha destato preoccupazioni. Parigi e Marsiglia sono state dichiarate zone ad alto rischio: nella capitale francese sono vietati i raduni con più di 10 persone ove non sia possibile garantire il distanziamento sociale. Mascherina obbligatoria anche all’aperto in alcuni quartieri di Parigi, così come in molte altre città tra cui Marsiglia, Nizza, Lione, Bordeaux, Lilla e Tolosa.

Movida limitata anche in Croazia: per locali notturni e bar è stata imposta la chiusura a mezzanotte. Mentre in Grecia sono stati sospesi tutti gli eventi “in piedi”, durante i quali sarebbe troppo difficile garantire l’adeguato distanziamento. Su molte isole greche, inoltre, ai servizi di ristorazione è stata imposta la chiusura da mezzanotte fino alle 07:00 del mattino.

A Malta da mercoledì 19 agosto le discoteche verranno chiuse e l’accesso a bar e ristoranti sarà consentito solo con servizio al tavolo. Stop anche alle feste in barca. Dalla stessa data scatterà il divieto di assembramenti per gruppi di oltre 15 persone e la mascherina sarà obbligatoria nei luoghi pubblici.

In Germania i club restano chiusi e probabilmente non riapriranno prima del 2021.

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