Ecco 5 curiosità su Ghali che forse non conosci
Introduzione
Ghali Amdouni, conosciuto semplicemente come Ghali, è uno dei rapper più influenti del panorama musicale italiano contemporaneo. Nato a Milano da genitori tunisini, il giovane artista ha vissuto un'infanzia difficile nel quartiere di Baggio, crescendo in condizioni economiche precarie e senza la figura paterna, arrestato quando lui aveva appena due anni.
La sua strada verso il successo è iniziata negli anni 2010 con lo pseudonimo Fobia, poi diventato Ghali Foh. Nel 2011 ha fondato i Troupe D'Elite insieme ad altri futuri protagonisti della scena rap italiana come Ernia (allora Er Nyah). Dopo un periodo con l'etichetta Tanta Roba di Guè, nel 2016 ha creato la sua casa discografica, Sto Records, segnando l'inizio della sua carriera da solista.
Il breakthrough definitivo è arrivato con "Ninna nanna" nel 2016, brano che ha stabilito nuovi record di streaming in Italia e raggiunto la certificazione quadruplo platino. Questo successo è stato seguito da hit come "Pizza kebab" e dall'album d'esordio "Album" del 2017, che ha consolidato la sua posizione nel panorama musicale nazionale.
Con il secondo album "DNA" del 2020 e "Sensazione ultra" del 2022, Ghali ha dimostrato la sua versatilità artistica, spaziando dalla trap all'hip hop più tradizionale. Nel 2024 ha raggiunto un nuovo traguardo partecipando per la prima volta al Festival di Sanremo con "Casa mia", classificandosi quarto e confermandosi come l'artista più ascoltato in radio in Italia nello stesso anno.

5 curiosità su Ghali
- L'arresto in Tunisia
Prima di diventare una star del rap italiano, Ghali ha vissuto un episodio che pochi conoscono e che racconta molto del suo carattere determinato. Era il maggio del 2015 quando il rapper milanese si trovava in Tunisia per girare un videoclip. All'epoca la sua fama era ancora limitata, ben lontana dai successi che lo avrebbero reso famoso di lì a poco.
Durante le riprese del video, le autorità locali hanno fermato lui e il suo team, portandoli in caserma per un controllo che si è trasformato in un arresto temporaneo. Invece di nascondere l'accaduto, Ghali ha scelto la trasparenza totale, raccontando tutto ai suoi fan attraverso un post su Facebook scritto direttamente dal commissariato.
"Ci hanno appena arrestati durante le riprese del nuovo video e vi sto scrivendo da una caserma di un quartiere qui a Tunisi. Quello che mi tranquillizza è che alcune riprese le abbiamo già messe al sicuro sul computer... Ora vediamo come va a finire, ma paura non ne abbiamo. Per la musica siamo disposti a tutto."
Un episodio che dimostra come, già dai primi passi della sua carriera, Ghali fosse pronto a tutto pur di realizzare i suoi progetti.
- Michael Jackson
Dietro l'immagine del rapper milanese si nasconde una passione profonda per una leggenda della musica che ha attraversato generazioni: Michael Jackson. Non è un caso che Ghali abbia più volte dichiarato di considerare MJ come una delle sue principali fonti di ispirazione, insieme al belga Stromae.
Questo amore per il Re del Pop non è rimasto solo nelle parole. Quando nel 2017 è arrivato il momento di creare la copertina per il suo album d'esordio "Album", Ghali ha voluto rendere omaggio al suo idolo in modo sottile ma significativo. L'artwork del disco richiama infatti l'iconico design della copertina di "Michael" del 1988, uno dei capolavori di Jackson.
Ma l'omaggio non si ferma qui: la copertina fonde elementi del lavoro di MJ con riferimenti all'album "Culture" dei Migos, creando un ponte tra diverse epoche e stili musicali. Un gesto che rivela la profondità culturale di un artista spesso etichettato solo come "trapper", ma che in realtà attinge da un panorama musicale molto più ampio.
Questa influenza si sente anche nella sua musica, dove melodie pop si intrecciano con sonorità urbane, creando quel mix unico che ha conquistato il pubblico italiano.
- La canzone per un figlio immaginario
Tra i brani più profondi e personali di Ghali c'è "Lacrime", un pezzo che nasconde un significato molto più complesso di quanto possa sembrare a un primo ascolto. Il rapper milanese ha costruito questa canzone come un trittico emotivo, dedicando ogni strofa a una parte diversa della sua vita.
La prima strofa è forse la più toccante: Ghali si rivolge a un figlio che ancora non esiste, ma che immagina arrivare "da un giorno all'altro". Con una tenerezza inaspettata, gli dice che quando nascerà troverà già questa canzone ad aspettarlo, registrata nell'album e suonata sui palchi. È il suo modo di essere già presente per consolarlo nei momenti difficili, anche prima che venga al mondo.
- La madre
Chi ascolta Ghali con attenzione avrà sicuramente notato una costante che attraversa tutta la sua discografia: i continui riferimenti alla madre. Non c'è praticamente brano dove il rapper milanese non menzioni sua mamma, trasformando questa presenza in una vera e propria firma stilistica che ha incuriosito fan e critici.
Per molto tempo questo elemento è rimasto un mistero. Perché un artista giovane, che parla di strada, successo e amori, sente il bisogno di chiamare in causa sua madre così spesso? La risposta è arrivata durante una chiacchierata a Radio Deejay, dove Ghali ha finalmente svelato l'arcano con una semplicità disarmante.
"Cito sempre mia madre perché quando scrivo vado molto di flussi di coscienza, e tra le prime parole che mi vengono in mente c'è sempre lei", ha spiegato il rapper. Non si tratta quindi di una scelta artistica calcolata o di un espediente stilistico, ma di qualcosa di molto più profondo e spontaneo.
- La prima battle di freestyle
La sua prima battle fu un disastro totale. L'avversario lo mise subito in difficoltà: "Mi ha sparato queste rime cattivissime", racconta il rapper. "Poi mi sono ritrovato imbambolato con il microfono così, con tutti che mi guardavano e aspettavano la mia risposta. Sono tornato a casa da perdente proprio."
Una sconfitta che avrebbe potuto scoraggiarlo per sempre, ma che invece è diventata la spinta per migliorare e arrivare dove è oggi.
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