Intervista a Rudeejay: gli esordi, l'anima nerd e i nuovi progetti
In vista della tanto attesa riapertura delle discoteche, oggi entriamo nel mood con un'intervista a Rudeejay, uno dei dj più amati e internazionali del panorama italiano. Dalla nostra chiacchierata sono uscite fuori riflessioni profonde e curiosità interessanti...Siete pronti a scoprirle mentre vi preparate per tornare a ballare?
Come è nata la tua passione per la musica e a quanti anni hai iniziato a suonare? Raccontaci di come si è accesa la scintilla.
Ascoltando il Deejay Time e la Deejay Parade di Albertino durante la fine degli Anni 90, da lì a poco - nell’inverno del 1999 - acquistai il primo impianto per far pratica, poi tante feste private con gli amici, e il 21 dicembre del 2002 la mia prima data in un club.
Quando hai realizzato che fare il deejay si stava trasformando da una semplice passione in una reale professione?
Credo non appena mi iscrissi all’università, abbandonata subito dopo aver ricevuto la chiamata di una radio locale per occuparmi del loro palinsesto Dance - impiego che, affiancato alle residenze del weekend in discoteca già attive, richiedeva un impegno a tempo pieno (complici le tecnologie dell’epoca!) ma garantiva uno stipendio mensile sinonimo di totale indipendenza.
Dopo tutti questi anni ad ascoltarti in pista siamo proprio curiosi di sapere una cosa: com’è nato il tuo claim: “Arriva Rudeejay?”
Proprio da una di quelle residenze del weekend citate: ogni volta che mettevo “Anthouse” di Tommy Vee, il vocalist cantava sopra quella frase in loop - intonando la stessa cadenza con cui tanti anni dopo ho realizzato la sigla con cui parte ogni mio DJ Set!
Se potessi scegliere 3 dj con i quali collaborare, chi sarebbero e perché?
2 di 3 hanno già collaborato con me: Tiësto, perché un suo supporto può cambiarti la carriera ed è forse la persona più corretta, gentile ed educata che abbia mai conosciuto nel nostro settore (averne!), e Gabry Ponte, perché è una delle figure a cui mi sono maggiormente ispirato ad inizio carriera. Il terzo? Gigi D’Agostino, perché per la mia generazione - e non solo - è IL Maestro.
Per ogni coppia, scegli un DJ con cui vorresti suonare:
Benny Benassi o Gigi d’Agostino?
Gigi D’Agostino!
Dj Snake o Alesso?
DJ Snake, per fargli sentire il Mashup fra la sua “Let Me Love You” e “L’Amour Toujours”!
Deborah de Luca o Nausica?
Deborah, perché l’ho vista praticamente cominciare…
David Guetta o Bob Sinclar?
David, ma solo perché con Bob ho condiviso la consolle in più occasioni.
E c’è un’artista che fa un genere musicale completamente diverso dal tuo ma con cui ti piacerebbe lavorare?
I Disclosure! Non siamo così lontani come genere, ma di certo apparteniamo a 2 scene ben diverse.
La performance di cui vai più fiero in assoluto?
Nameless Music Festival, 9 giugno 2019.
Tra tutti, qual è il festival dove ti ha emozionato di più suonare?
Direi ancora il Nameless Music Festival, davvero un'esperienza incredibile.
E quello dove sogni a occhi aperti di suonare in futuro?
Il Tomorrowland!
Come hai sottolineato anche tu nel lancio di Show Me Love, in tanti hanno ripreso la hit di Robin S uscita nel 1993, ma in pochi sono riusciti a collaborare con Robin S stessa. Immagino sia stata una bella soddisfazione! Ci racconti di questa esperienza?
Stavamo cercando una voce per far ricantare “Show Me Love” e la coincidenza ha voluto che il manager della cantante che avevamo contattato in origine poteva far ascoltare la nostra demo a Robin S… Con grande sorpresa di tutti, Robin S ha apprezzato il nostro arrangiamento e ha quindi accettato di rimettere voce al suo più grande successo!
Abbiamo ascoltato anche Fly Away (feat. Emie, Lusia Chebotina & Everthe8) (Rudeejay & Da Brozz x PARKAH & DURZO Remix) ed è una bomba! Com’è nata l’idea di questa collaborazione?
Grazie a PARKAH & DURZO che da tempo sono in contatto con Burak Yeter: ci hanno fatto ascoltare la loro idea e chiesto di finalizzarla insieme… I Da Brozz ed io abbiamo subito dato disponibilità!
La tua celebrità sulla scena internazionale è arrivata per quella tecnica particolare chiamata Mashup, che consiste nel mescolare due brani famosi e trasformarli in una canzone nuova. Ti ci ritrovi ancora o adesso la tua creatività preferisce essere stimolata diversamente?
In questo preciso momento di pandemia e discoteche chiuse no, non mi ci ritrovo ma semplicemente perché i mashup sono figli dell’esperienza che parte da e arriva in discoteca. Spero cambi qualcosa!
Ti seguiamo su facebook e instagram e ci piace un sacco che i tuoi post non si limitino a pubblicizzare il tuo lavoro, ma parlino ai tuoi fan in modo molto intimo. Quando hai deciso di utilizzare i social per raccontarti in questo modo non convenzionale e perché?
Non c’è una data precisa, è tutto arrivato in maniera molto spontanea e senza alcuna “strategia” di base: sentivo che chi mi seguiva lo faceva da tempo e si era appassionato alla mia storia, quindi era giusto mostrare un lato più intimo del mio percorso.
Seguendoti è impossibile non essere travolti dalla tua anima nerd e ci siamo sempre chiesti: Quale sarà il videogioco preferito di Rudeejay? Ti prego svelacelo!
Super Mario 64!
Ok, ora passiamo al livello successivo...Scegli tra:
Super Mario Odissey VS The legend of zelda Breath of the Wild
Mario!
Mario Kart VS Crash Team Racing
Sempre Mario!
Tekken (Saga) VS Street Fighter (Saga)
Tekken (con Paul Phoneix batto tutti)!
Double dragon VS Teenage Mutant Ninja Turtles - turtles in time
Le Turtles!
A quando una partita con il nostro team informatici? ? Comunque, compiere 30 anni ha rappresentato un cambiamento nella tua vita e soprattutto nella tua produzione? Dacci buone notizie, a noi questa tappa spaventa da morire!
Le notizie sono tutte fantastiche, basta non aver rimpianti! I 30 sono un bel cambio, ma personalmente me li sento bene addosso perché so di aver fatto tutte le esperienze da ventenne. Il cambiamento deve essere sempre visto come un percorso di maturazione, di crescita, perché sperare di vivere la stessa identica vita per sempre è una totale utopia.
“LMNSF La musica non si ferma” continua ad andare fortissimo! Com’è nata l’idea di creare questo format con Dj Matrix?
Matrix all’epoca ha avuto la capacità di convincermi che il progetto aveva un messaggio costruttivo. Ora è nelle mani di un team molto giovane ma con tanta voglia di fare, ed io per primo ho cercato di dare più spazio possibile a tutti i miei colleghi per far passare il messaggio che LMNSF è prima di tutto un collettivo di artisti, non il giochino di qualcuno fino a quando la pandemia è in corso.
Il 4 aprile abbiamo assistito alla tua performance in live su Twitch, Instagram e YouTube per “La musica non si ferma”: che figata assurda! Com’è stato per te?
Forse è stato il mio live in streaming più importante di tutti, non solo per i numeri - dato che non avevo mai raggiunto così tanti spettatori contemporaneamente - quanto per aver condiviso il palco prima con Will - in occasione del mio remix per il suo successo “Estate” - e subito dopo con Ludwig, trovando quindi il punto d’incontro sul modo di fare musica di ognuno: è stato una splendida unione di stili, e i fatti ci hanno appunto dato ragione.
Artisticamente parlando, come stai vivendo questo periodo di pandemia? Quali sono stati i momenti più duri in assoluto?
I momenti più duri sono arrivati tutti subito dopo l’improvvisa ri-chiusura delle discoteche lo scorso 17 agosto, quando siamo stati dipinti come untori e mi sono ritrovato sui quotidiani per diversi giorni di fila perché ospite in una serata di Ferragosto dove era poi risultato esserci stato un focolaio.
E c’è stato poi un momento di svolta?
La svolta assoluta nei mesi a seguire, a cavallo fra l’autunno e l’inverno successivo, quando mi sono accorto che ci sono altre priorità nella vita e ho quindi un po’ rivisto tutta la mia scala di valori, “ovattata” dal mondo della nightlife - che mi trascinava senza sosta dal dicembre del 2002 alla seconda metà di agosto del 2020.
Il tuo ultimo post su facebook dice: “Con l’augurio che quella del 2022 sia l’evoluzione definitiva, ritrovando ognuno di voi a ballare sotto il palco..” Credi che tutto tornerà alla vecchia normalità o te ne immagini una nuova?
Sono convinto che chi dice che tornerà tutto come prima ci stia raccontando una grande bugia: è abbastanza chiaro che ci sarà un nuovo modo di vivere la vita, in modo particolare il nostro settore.
E come pensi si evolveranno le performance live?
Penso che il live si evolverà trovando un compromesso fra la sua dimensione originale e quella delle recenti soluzioni via streaming, altrimenti in quasi 2 anni abbiamo tutti lavorato per nulla!
A cosa stai lavorando ultimamente? Puoi svelare qualcosa ai lettori di TicketMag?
Ho 10 singoli pronti, molti dei quali senza data di uscita perché ho bisogno dei club per dargli la giusta collocazione! Il primo uscirà il prossimo 25 giugno, realizzato insieme alle leggende dell'Hardstyle TNT, e si chiama "The Music Is Moving"
E c’è un progetto non direttamente legato alla musica che vorresti tantissimo sviluppare?
Ho sempre pensato che il mio lato nerd fatto di videogiochi, fumetti, cinema, serie TV, anime, manga e così via potrebbe avere un discreto bacino d’utenza… Se e quando sarà passata questa pandemia e il mio lavoro mi permetterà di ritagliarmi tempo per sviluppare a dovere quell’altra parte di me, ci penserò! ;-)
Grazie mille per la chiacchierata! Speriamo di vederti davvero presto in live per scatenarci insieme
Speranza reciproca! Ciao!