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La 93esima edizione degli Oscar si è tenuta questa notte. La cerimonia si è svolta in diretta dal Dolby Theater e dalla Union Station. Il premio per il miglior film va a Nomadland di Chloé Zhao.

Un  forte segnale di ripartenza per il grande schermo: quest'anno, a differenza di quanto avvenuto con il Bafta o i Golden Globes, l'Academy ha voluto che i nominati partecipassero tutti in presenza. La cerimonia è iniziata alle 23 con 90 minuti di segmento registrato, Oscar into the Spotlight, per poi entrare nel vivo; Regina King apre la celebrazione con un omaggio alle vittime del Covid.

Il film che vince l'Oscar 2021 è Nomadland, film americano della regista cinese Chloé Zhao. La pellicola racconta la comunità nomade che si riprende i propri spazi, a cui è stato dedicato il premio per la “loro resilienza e gentilezza”. Protagonista la magnifica Frances McDormand nel ruolo della vedova Fern, che con grande entusiasmo ha fatto un appello dal palco:

Per favore guardate il film sullo schermo più grande possibile e portate tutti quelli che conoscete in sala a vedere tutti i film premiati quest'anno.

E poi si è messa a ululare "come i nostri lupi", in omaggio a Michael Wolf, sound mixer del film morto a soli 35 anni.

I quattro premi per la recitazione – attore e attrice, protagonista e non protagonista – sono andati rispettivamente a Anthony Hopkins (The Father), Frances McDormand (Nomadland), Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah) e Yuh-Jung Youn (Minari).

Delusione per l'Italia che puntava molto sull'Oscar per la miglior canzone a Laura Pausini con Io sì / Seen dal film di Edoardo Ponti con Sophia Loren La vita davanti a sé, che è stata battuta da H.E.R. con il brano Fight for you da Judas and the Black Messiah. Nessuna statuetta nemmeno per Pinocchio di Matteo Garrone, che era stato candidato per miglior trucco e parrucco e migliori costumi.

Di seguito, vediamo nel dettaglio tutti i vincitori degli Academy Awards 2021 di ieri sera:

Miglior film

Vince l'Oscar 2021 Nomadland, film americano della regista cinese Chloé Zhao, celebrata anche come miglior regista, seconda donna e prima asiatica nella storia del premio. La sua vittoria sembra uno schiaffo al governo di Pechino, che aveva ordinato ai media di oscurare l’evento dopo che la regista aveva criticato il Dragone. Zhao, nel ricevere l’Oscar, ha raccontato un episodio della sua adolescenza:

Quando ero bambina mio padre e io facevamo questo gioco. Imparavamo a memoria classici della poesia e li recitavamo a vicenda, con il compito di finire la frase dell’altro.

Miglior film straniero

Vince il film danese di Thomas Vinterberg Un altro giro, che narra la storia di un professore che trascorre una giornata con i suoi amici in uno stato di completa ubriachezza. Il regista ha impiegato 7 anni per realizzare questa pellicola. Con la voce rotta dalla commozione, ha voluto dedicare l'Oscar alla figlia Ida, morta a soli 19 anni in Africa in un incidente d’auto, quattro giorni dopo aver scoperto dal padre di essere stata scelta per il film.

Lei sarebbe stata qui, avrebbe dovuto fare parte del film e adesso avrebbe applaudito e gioito con me. Le avevo mandato la sceneggiatura, dove avrebbe fatto la parte della protagonista. Era entusiasta. Purtroppo è morta. Questo è un miracolo e lei fa parte di questo miracolo.

Miglior attrice

Frances McDormand vince il suo terzo Oscar da protagonista per  Nomadland.

Miglior attore

Vince Anthony Hopkins per The Father - Nulla è come sembra. L'83enne attore gallese aveva vinto un altro Oscar nel 1992 per Il silenzio degli innocenti.

Miglior attrice non protagonista

Vince a sorpresa l'attrice sudcoreana Yuh-Jung Youn per il film Minari. Niente da fare per Glenn Close che, con l'ennesima delusione, detiene il record di attrice con più candidature (otto) ai Premi Oscar senza mai averne vinto. Sul palco Yuh-Jung Youn scherza con Brad Pitt, che ha annunciato la sua vittoria esclamando: "Finalmente!".

Miglior attore non protagonista

Si  aggiudica il titolo Daniel Kaluuya nel ruolo di Fred Hampton in Judas and the Black Messiah, film che racconta la storia del leader delle Pantere nere ucciso dall'Fbi.

Miglior regia

La miglior regia è di Chloé Zhao, premiata per Nomadland. Come da tradizione, è stato il trionfatore precedente edizione Bong Joon-ho ad aprire la busta per annunciare il vincitore in collegamento da Seul. ​Chloé Zhao è diventata la prima cinese e la prima asiatica a vincere un Oscar come miglior regista, e la seconda donna in assoluto.

Miglior scenografia e miglior fotografia

Mank si aggiudica entrambe le categorie. La pellicola diretta da David Fincher e produzione Netflix ha ottenuto il record di nomination alla 93esima edizione, per un totale di ben dieci candidature.

Miglior sceneggiatura originale

Va a Emerald Fennell la prima statuetta della serata per Promising Young Woman che ha anche diretto. Fennell è stata nominata anche come miglior regista così come Chloè Zhao. È la prima volta nella storia che due donne vengono nominate in questa categoria nella stessa edizione.

Miglior sceneggiatura non originale

Christopher Hampton e Florian Zeller vincono con The Father con protagonista Anthony Hopkins. Hampton e Zeller si sono collegati in remoto.

Migliori cortometraggio

L’Oscar per il miglior corto di live action va a Two Distant Strangers di Travon Free e Martin Desmond Roe. Il miglior cortometraggio d’animazione è invece If anything happens I love you, scritto e diretto dal duo Will McCormack e Michael Govier.

Miglior documentario

Si aggiudica il premio My Octopus Teacher, diretto da Pippa Ehrlich e James Reed. Il commuovente documentario racconta dell'amicizia tra un uomo e una femmina di polpo e raccontando il cambiamento del protagonista, spinge gli stessi spettatori a riflettere sulla forte – ma troppo spesso dimenticata - connessione che lega gli esseri umani a tutti gli altri abitanti della Terra.

Miglior cortometraggio documentario

A vincere è Colette, corto co-prodotto da Oculus e Respawn Entertainment, che ritrae Colette Marin-Catherine mentre fa i conti con il doloroso passato che ha visto suo fratello morire in un campo di concentramento nazista.

Miglior film di animazione

Vince Soul, pellicola d’animazione che nell’ultimo anno ha polarizzato l’opinione del pubblico e della critica. Il film segue la linea d’onda intrapresa negli ultimi anni da Pixar e si rivolge anche e soprattutto al pubblico adulto, raccontando la storia di un aspirante musicista jazz in bilico tra la vita e la morte. Diretto da Pete Docter e Kemp Powers, è il primo film della Pixar con protagonista un afroamericano, che nella versione originale ha la voce di Jamie Foxx.

Miglior montaggio

Il premio va a Sound of Metal di Darius Marder. Il film ha già fatto la storia con la nomination di Riz Ahmed miglior attore protagonista, il primo musulmano nominato in questa categoria.

Miglior sonoro

Vince Sound of Metal e ad annunciare il vincitore è stato il protagonista della pellicola di Darius Marder, Riz Ahned.

Miglior trucco e parrucco

Va a Ma Rainey's Black Bottom l'Oscar per il miglior trucco e parrucco, battendo l'Italia che era candidata con Pinocchio di Matteo Garrone.

Migliori costumi

Vince ancora Ma Rainey's Black Bottom che batte anche Massimo Cantini Parrini candidato per Pinocchio di Matteo Garrone.

Migliori effetti speciali

La statuetta va a Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher per il thriller psicologico Tenet di Christopher Nolan.

Miglior colonna sonora originale

Vince anche questa categoria Soul, diretto da Pete Docter e Kemp Powers,  primo film della Pixar con protagonista un afroamericano, che nella versione originale ha la voce di Jamie Foxx.

Miglior canzone

Niente da fare per Laura Pausini. La cantante emiliana, favorita alla vigilia, vede sfumare la vittoria, superata a pochi passi dal traguardo da Fight for Your del film Judas and the Black Messiah e cantata da H.E.R, già vincitrice del Grammy.

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