Le immagini dell’universo tradotte in suoni
Vi siete mai chiesti, guardando il cielo stellato la notte, che suono abbia una nebulosa? O che suono abbia un pianeta? Oppure una stella? Un team di scienziati e ingegneri del suono lo ha finalmente scoperto! In collaborazione con la NASA questo team di esperti, capitanati dalla dottoressa Kimberly Kowal Arcand, ha già trasformato in suoni alcune delle più famose e affascinanti immagini del cosmo, come il centro della Via Lattea e i Pilastri della Creazione.
Per tradurre le immagini in suoni la task force si è servita di una tecnica chiamata Sonificazione dei Dati che utilizza appunto i dati e le informazioni catturate dai vari telescopi spaziali traducendoli in suono. Entrando più nello specifico le interpretazioni in suoni combinano i dati relativi a più telescopi tra cui l'osservatorio a raggi X Chandra della NASA, il telescopio spaziale Hubble e il telescopio spaziale a infrarossi Spitzer. I suoni cambiano in base a fattori come la luminosità, il volume, la distanza e il colore.
Oltre a essere un metodo ingegnoso per incuriosire e avvicinare la popolazione allo studio dell’astronomia, permettendo anche a persone ipovedenti di conoscere le meraviglie del cosmo, questa tecnica aiuta gli astronomi e scienziati a studiare in maniera più completa i fenomeni che hanno luogo nella nostro universo.