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Oltre mille bauli sono stati schierati ordinatamente in Piazza del Popolo a Roma durante la manifestazione organizzata da Bauli in Piazza sabato 17 aprile 2021. Più di mille artisti e lavoratori del mondo dello spettacolo, provenienti da tutta Italia hanno preso parte a questa iniziativa. Sono cantanti, musicisti, attori, scenografi, tecnici delle luci e del suono, registi, costumisti, coreografi tutti vestiti di nero e con una maschera, sempre nera in volto, per simboleggiare l'anonimato in cui sono stati lasciati dalle istituzioni negli ultimi mesi di emergenza sanitaria. Al centro della protesta il numero 419, ovvero i giorni trascorso dal fermo delle attività produttive e culturali che vedono impiegati i lavoratori del settore a causa delle restrizioni per la pandemia.

Le richieste al governo sono le stesse esposte a ottobre a Milano ovvero l’istituzione di un fondo da erogare a tutti i lavoratori dello spettacolo gravemente colpiti da questa emergenza sanitaria.

I manifestanti chiedono più certezze per il futuro sollecitando la "calendarizzazione immediata di un tavolo interministeriale" che imposti la ripartenza del settore e "che affronti la riforma del settore con particolare riferimento alla previdenza e all'assistenza delle lavoratrici e dei lavoratori”. Tra gli artisti in piazza c’erano anche Max Gazzè, Fiorella Mannoia, Daniele Silvestri, Manuel Agnelli, Emma, Diodato e Alessandra Amoroso.

Anche Renato Zero ha partecipato incoraggiando i manifestanti:

Ciao ragazzi sono Renato, sono qui con voi per dimostrare che non abbiamo paura di salire su quel palco. La musica ha sempre guarito i cuori di tutti.

Anche Fiorella Mannoia ha espresso il suo supporto:

Siamo qua perché siamo tutti legati a doppio filo: noi senza di loro non possiamo lavorare. Sono tutti maestranze e professionisti che non si possono perdere. È un anno che sono fermi, che siamo fermi, per cui dobbiamo ripartire assolutamente, in sicurezza, ma saremo bravissimi.

Infine anche Max Gazzè ha voluto parlare a tutti i partecipanti ribadendo il suo sostegno:

Quello che si sta facendo qua è molto importante. Ha un valore altamente simbolico e la speranza è che si possa evitare in futuro di arrivare a questo punto e si possa tutelare il lavoro di tutti gli operatori del settore della musica e dello spettacolo in maniera più responsabile e possano in futuro riprendere a lavorare con più garanzie e certezze. Se un domani ci saranno delle chiusure bisogna che la categoria venga tutelata maggiormente non è che possiamo aprire oggi e poi chiudere e tornare allo stesso punto in siamo adesso. Questa categoria deve essere rappresentata in Parlamento.

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