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Raccontare la cultura e darle nuova vita attraverso la tecnologia. È questa l’idea nata in Sicilia, in una città ricca di storia e patrimonio artistico come Palermo, che attraverso il turismo esperienziale sta offrendo una nuova veste ai propri monumenti, spesso vittime di uno sguardo distratto e superficiale. Da venerdì 9 ottobre a domenica 8 novembre le pareti e gli stucchi della chiesa di Santa Caterina, in piazza Bellini, si accenderanno di luci e colori grazie alla proiezione di un grande video mapping immersivo: “Exstasis”.

Lo spettacolo in 3D, prodotto da Odd Agency e Vm Agency Group, è il racconto di una trasformazione dell’anima, di un movimento che si fa corpo tra i giochi di pixel e le geometrie cangianti. I video artisti hanno ripercorso i cinque momenti del cammino estatico: risveglio, purificazione o ascesi, illuminazione, notte oscura dell’anima e unione. Un’immersione magica tra musica, luci e spiritualità, che offrirà al pubblico una differente visione dell’ex monastero di Santa Caterina. Raccontandolo con le parole di Padre Bucaro, rettore della chiesa di piazza Bellini, il video mapping di “Exstatis” è un “lavoro moderno che riesce a raccontare il passato per rinnovarlo”.

È in questo incontro tra patrimonio culturale e innovazione che risiede l’incanto di “Exstasis” e dei lavori firmati Odd Agency, startup siciliana che si è imposta nel panorama dell’Isola per la capacità di offrire alla città un diverso turismo esperienziale all’interno di chiese, monumenti e piazze cittadine. Fabrizio Pedone, co-fondatore di Odd Agency, ci ha raccontato i retroscena di “Exstasis”. Ecco cosa dovete aspettarvi dal lavoro di questi artigiani dell’hi-tech a servizio della cultura!

I biglietti per tutti gli spettacoli in programma sono acquistabili su TicketSms, non vi resta che scegliere il giorno e l’orario a voi più comodo.

Exstasis video mapping @ chiesa di Santa Caterina - Palermo

Innanzitutto raccontaci com’è nata l’idea di “Exstasis”.

Noi di Odd Agency ci occupiamo da tempo di video mapping e di eventi multimediali legati al mondo della cultura. Quello che facciamo è cercare di comunicarne l’essenza e la storia che sta dietro ai monumenti davanti a cui passiamo ogni giorno senza magari nemmeno accorgercene. L’idea di “Exstasis” è nata perché abbiamo voluto fare un salto in più, creando un evento immersivo che permettesse al pubblico di essere completamente avvolto dallo show ed entrare ancora di più all’interno dell’opera.

Tra i giochi di pixel di “Exstasis” viene raccontata una storia, quella del cammino estatico di Evelyn Underhill, scrittrice e mistica cattolica inglese. Perché questa scelta narrativa? C’è un legame col passato e la storia dell’ex monastero di Santa Caterina?

Tutti i nostri lavori partono sempre da una fase di approfondita ricerca e sono strettamente legati al luogo in cui vanno in scena, sono progetti site-specific. In questo caso la chiesa è intitolata a Santa Caterina d’Alessandria, ma all’interno c’è anche un altare dedicato a Santa Caterina da Siena. Queste due Sante sono entrambe legate all’esperienza mistica, al tentativo di elevarsi e raggiungere Dio attraverso un percorso estatico e iniziatico. Così abbiamo pensato che questo potesse essere il tema della nostra performance, ispirandoci alle due Sante dedicatarie della chiesa. È anche un modo per permettere a chi viene a vedere lo spettacolo di staccare per qualche minuto dalla propria routine di ogni giorno e provare a trovare un contatto con qualcosa di diverso dal quotidiano.

Come descriveresti l’esperienza di “Exstasis” a chi non ha mai visto uno spettacolo simile?

È uno spettacolo in cui la luce e il suono ti circondano completamente e cercano di portarti in un luogo altro rispetto a quello in cui sei. Allo stesso tempo è un’esperienza che ti permette di vedere e capire molte più cose del posto in cui ti trovi.

“Exstasis” è stato un successo anche a livello internazionale: si è classificato fra i finalisti dei Video Mapping Awards di Lille come unica realtà italiana. Qual è l’ingrediente segreto, la cosa che più colpisce il pubblico, nella vostra arte del video mapping?

Sicuramente la qualità artistica, coniugata al fatto che facciamo sempre partire tutto da un accurato lavoro di ricerca. Non presentiamo soluzioni preconfezionate, al contrario cerchiamo ogni volta di sfidare noi stessi tirando fuori nuove idee strettamente legate all’essenza del luogo in cui ci troviamo. Per noi è molto importante lo studio della location e delle sue particolarità. Riponiamo una grande attenzione per il luogo in cui andrà in scena la performance e le storie che gli appartengono.

Quindi tutti i vostri progetti sono site-specific.

Sì, nel nostro campo devi per forza adattarti al luogo in cui ti trovi. Sia dal punto di vista tecnico, perché la mappatura presuppone che tu stia operando su una specifica architettura che varia ogni volta, sia a livello di contenuto, perché scavando sotto la superficie cerchiamo sempre di portare alla luce ciò che non si vede – la storia e l’essenza del luogo.

Con questo videomapping immersivo, storytelling, arte e tecnologia operano insieme in un’iniziativa culturale che ha anche un alto valore turistico. Quali sono le vostre aspettative per questa prima replica post lockdown?

La prima replica di “Exstasis” avrebbe dovuto andare in scena a febbraio, ma ci siamo fermati proprio perché la pandemia di Covid-19 stava iniziando a diffondersi. Allora non c’erano ancora delle chiare disposizioni, la situazione non era ben inquadrata e per questo abbiamo preferito posticipare (anche se non ce l’hanno imposto). Ora che invece il quadro è chiaro e regolamentato, non possiamo più continuare a “non fare” le cose, a non creare situazioni in cui si vive l’arte e si parla di cultura. Ovviamente bisogna farlo seguendo le regole e così stiamo facendo: riducendo il numero di persone che possono assistere contemporaneamente allo spettacolo, usando le mascherine, rispettando il distanziamento, raccogliendo i nominativi di chi partecipa all’evento. È stato giusto fermarsi per un periodo, anche lungo, per capire come ora possiamo riuscire a organizzare gli spettacoli in sicurezza, senza mettere in pericolo la salute delle persone. Temo che questa situazione ci accompagnerà ancora per parecchio tempo e fermarsi non può essere la soluzione. Vorrebbe dire privare le persone della possibilità di crescita personale e sociale, della possibilità d’incontro, oltre a rappresentare una vera crisi per le tante aziende che lavorano in ambito culturale. Dobbiamo continuare ad incontrarci sapendo che non possiamo più incontrarci come prima, semplicemente questo.

Odd Agency ha lavorato a molti progetti per valorizzare il patrimonio culturale siciliano e in particolare di Palermo. Cos’è importante per voi in queste modernissime iniziative di turismo esperienziale? Avete incontrato resistenze?

Le resistenze ci sono sempre poiché c’è una generale ritrosia nei confronti di tutto ciò che è nuovo. Ahimè questo è ancor più vero nel nostro Paese e ancor più forte nel meridione d’Italia. Però le persone stanno iniziando a rendersi conto che serve un nuovo modo di raccontare i nostri monumenti e il nostro patrimonio culturale. Perché il patrimonio c’è, ne siamo ricchi, è lì e non si muove, e invece bisognerebbe iniziare a farlo muovere trovando un modo di renderlo interessante per tutti. Alle nostre performance non vengono solo giovani, ma anche famiglie e persone di ogni età. Ci sono diversi livelli di lettura di quello che facciamo, e anche questo è interessante. Ci capita di ascoltare le persone che escono da un nostro spettacolo e sentire come ognuno vive l’esperienza in maniera diversa. Per noi questo è un valore aggiunto. È importante creare occasioni per comunicare la cultura, perché è la ricchezza del nostro paese. Trovare un modo per farlo è fondamentale, sia per noi come azienda ma ovviamente anche per l’economia del Paese e la salvaguardia dei monumenti stessi.

"Exstasis" vi aspetta a Palermo, all'interno della chiesa di Santa Caterina, dal 9 ottobre all'8 novembre 2020. Uno spettacolo da non perdere!

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