5 curiosità su Tony Boy che forse non conosci
Introduzione
Tony Boy, pseudonimo di Antonio Hueber, è un rapper italiano classe 1999, originario di Padova. Il suo debutto nel mondo della musica risale al 2018. Influenzato dal rap e dal pop punk, il suo stile trap melodico ha preso forma grazie alla collaborazione con il produttore Wairaki. Con la trilogia dei mixtape "Going Hard" e album come "Umile" (2023) e "Nostalgia (Export)" (2024), oltre a numerose collaborazioni con altri artisti, ha rapidamente guadagnato visibilità nella scena musicale italiana. Tony Boy si è ormai affermato come uno dei volti più promettenti e prolifici del panorama Urban. In questo articolo, scopriremo alcune curiosità su di lui che forse non conoscevate.

5 curiosità su Tony Boy
1) Il rapporto con la musica
Fin da bambino, Tony Boy è stato circondato dalla musica. La sua passione è iniziata con una batteria giocattolo che gli fu regalata da piccolo. Ma è stato il pop-punk dei Blink-182 e dei Sum 41 a segnare il suo ingresso nel mondo musicale. Solo in seguito ha scoperto il rap, grazie al fratello che gli fece ascoltare Tupac. Un mix di influenze che gli ha permesso di sviluppare un flow versatile e unico.
2) I primi progetti
A soli 15 anni, Tony Boy ha iniziato a scrivere le sue prime canzoni. Il suo primo mixtape, TRVPPIN BOYZ, lo lanciò nella scena musicale di Padova, dove riscontrò un buon successo. Da lì, capì subito che quella sarebbe stata la sua strada.
3) Il rapporto con la scuola
Tony Boy non è mai stato un tipo da scuola tradizionale. Ha frequentato diversi istituti, tra cui il liceo linguistico e quello scientifico, ma la sua passione per il rap lo ha spesso portato a disinteressarsi della scuola. Nonostante ciò, ammette di avere un "disprezzo" verso alcune autorità scolastiche che lo hanno segnato durante la sua crescita.
4) Il suo sogno nel cassetto
In una delle sue prime interviste, Tony Boy ha condiviso uno dei suoi sogni più ambiziosi: creare un’etichetta tutta sua. Questo progetto gli permetterebbe di supportare e far crescere giovani talenti musicali, dando loro l'opportunità di emergere nel panorama rap. Una visione che riflette il suo desiderio di lasciare un'impronta duratura nella musica, andando oltre la sua carriera da artista per diventare anche un punto di riferimento per le nuove generazioni.
5) L'idolo dell'infanzia
Fin da piccolo, Tony Boy ha sempre avuto una grande ammirazione per Travis Barker, batterista dei Blink-182. Questa passione lo ha portato, durante le scuole elementari, a imitare il suo idolo, riempiendosi di tatuaggi con la penna e facendosi la cresta per somigliargli. Un aneddoto che dimostra l'influenza della musica punk e rock nella sua formazione e nella sua personalità, che si riflette nel suo stile musicale e nell'approccio alla vita.
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