Ecco 5 curiosità su Samurai Jay che forse non conosci
Introduzione
Samurai Jay è da tempo un punto di riferimento nella scena rap napoletana, una delle voci più riconoscibili tra i talenti cresciuti all’ombra del Vesuvio. Quest’anno però è riuscito a fare un passo in più: con Halo, il suo ultimo singolo, ha varcato i confini locali trasformandosi in una delle sorprese musicali del 2025. Un brano che, complice la forza virale di TikTok, è arrivato fino in cima alla Viral 50 Italia e si è imposto come uno dei candidati al titolo di tormentone dell’anno. In questo articolo potrete scoprire 5 curiosità su di lui che forse non conoscete.
5 curiosità su Samurai Jay
- L'inizio con la musica
La passione di Samurai Jay per la musica parte da casa. Sua madre avrebbe voluto intraprendere quella strada, ma il padre – impiegato di banca – la spinse a studiare ragioneria. Così lui è cresciuto circondato dai dischi di Queen, Pooh e Abba, fino a scoprire a fine Duemila i Linkin Park e Eminem, che segnarono la sua adolescenza. Si definiva un nerd, isolato, con il peso dei suoi cento chili e le giornate passate tra videogiochi e cuffie. Poi arrivò la svolta: il padre gli regalò una chitarra elettrica. Costava appena 80 euro, ma per una famiglia operaia era un sacrificio. Samurai ricorda ancora l’emozione di quel momento: “piansi di gioia, tremavo nel suonarla”.
- Sanremo
Forse non tutti sanno che nel 2021 ha partecipato alla seconda serata del Festival di Sanremo esibendosi con Gigi D'Alessio e altri artisti nel brano "Guagliune".
- Nome d'arte
Il nome d’arte Samurai Jay nasce quasi per caso. Lui stesso ha raccontato che, negli anni delle maglie oversize e delle giornate passate a fumare, un amico lo prese in giro mentre erano in macchina: “Uah fra’, pare nu Samurai. Se fai il cantante ti devi chiamare così”. Da lì l’idea di Samurai, a cui ha poi aggiunto Jay, abbreviazione di Genny, il suo vero nome. Per Samurai Jay, il nome non è solo un’etichetta artistica ma un vero e proprio alter ego. È il personaggio che si è costruito per proteggere la propria sensibilità, una sorta di maschera capace di trasformare la delicatezza in forza. Grazie a quella veste, dice, ha trovato il modo di urlare al mondo ciò che è e ciò che prova.
- L'inizio con la trap
Uno dei momenti che hanno cambiato la carriera di Samurai Jay è stato un concerto di Sfera Ebbasta alla Casa della Musica di Napoli. Sul palco c’erano solo lui, un microfono e l’auto-tune, davanti a una folla di migliaia di ragazzi in delirio. In quel momento Samurai capì che stava seguendo una strada troppo complicata: “Io mi ammazzo per fare una cosa centomila volte più difficile e raccolgo molto meno”. Da lì la decisione di buttarsi nella trap.
- TikTok e la musica di oggi
Samurai Jay ha un rapporto diretto ma critico con TikTok. Ammette di non aver ancora raggiunto la sua vera identità musicale: per lui è come guidare un’auto sostitutiva in attesa di sedersi sulla sua vera macchina, la musica suonata. Oggi, dice, molte canzoni vengono scritte soltanto per funzionare sulla piattaforma. Alla domanda se sia presente su TikTok risponde senza giri di parole: “Non posso non esserci, fa parte del mio lavoro, ma non mi lascio usare dai social”. E aggiunge una riflessione sul modo in cui tanti giovani inseguono il successo: invece di pensare ai contenuti, si indebitano per noleggiare auto o comprare abiti firmati. “La vita vera è un’altra, ed è fatta di problemi”.
Fonte: lavialibera.it
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