Sanremo 2021: Willie Peyote e Coma Cose, i significati delle canzoni
Mancano ancora pochi giorni a Sanremo e sembra già tutto pronto per l’occasione. In questi ultimi giorni le novità circa i concorrenti in gara e sulle loro canzoni spopolano sui social. Sulle riviste specializzate sono usciti tutti i testi delle canzoni che ci accompagneranno in questa 71° edizione del Festival e attirano particolarmente l’attenzione due artisti in gara: Willie Peyote e i Coma Cose.
Willie Peyote: Mai dire mai (la locura)
Willie è il senza dubbio uno dei più probabili candidati al premio della critica del festival di Sanremo. L’artista torinese ha infatti scelto di esibirsi a Sanremo con un brano di critica sociale contro l'industria musicale italiana. Il titolo del brano è un chiaro riferimento alla serie televisiva Boris, con protagonista Francesco Pannofino, il riferimento voluto fonda sulla critica sociale del brano nascosta da un arguta ironia come accade nella serie. Come afferma il rapper di Torino:
Porto sul palco la battaglia per le riaperture, non avrei potuto prescindere dal tema delle riaperture, perché è la cosa che mi tocca di più, sia a livello professionale che umano: io, i miei musicisti, abbiamo bisogno di tornare a suonare, è il motivo per cui facciamo questo lavoro.
Willie Peyote critica soprattutto il fatto che sono stati riaperti gli stadi, anche se ancora senza pubblico, ma non i teatri né i live. Infine l’artista racconta della grande stima che prova per il collega che duetterà con lui durante la terza serata, ovvero Samuele Bersani, oltre ad esprimere l’enorme felicità ed emozione per cantare Giudizi Universali.
Il testo
Mai dire mai (la locura) di W. Peyote - C. Cavalieri D’Oro - D. G. Bestonzo - G. Petrelli, Ed. Sugarmusic/Turet/Gorilla Publishing, Milano - Torino
“Questa è l’Italia del futuro, un paese di musichette mentre fuori c’è la morte”
Ora che sanno che questo è il trend tutti ‘sti rapper c’hanno la band
Anche quando parlano l’autotune, tutti in costume come gli X-men
Gridi allo scandalo, sembrano Marilyn Manson nel 2020
Nuovi punk vecchi adolescenti, tingo i capelli e sto al passo coi tempi
C’è il coatto che parla alla pancia ma l’intellettuale è più snob
In base al tuo pubblico scegliti un bel personaggio, l’Italia è una grande sit-com
Sta roba che cinque anni fa era già vecchia ora sembra avanguardia e la chiamano It-pop
Le major ti fanno un contratto se azzecchi il balletto e fai boom su Tik-tok
Siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype
Non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Siamo giovani affermati, siamo schiavi dell’hype
Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Mai dire mai, mai dire mai
Mai dire mai dire mai dire mai dire mai
Ora che sanno che questo è il trend tutti che vendono il culo a un brand
Tutti ‘sti bomber non fanno goal ma tanto ora conta se fanno il cash
Pompano il trash in nome del LOL e poi vi stupite degli Exit poll?
Vince la merda se a forza di ridere riesce a sembrare credibile
Cosa ci vuole a decidere “tutta ‘sta roba c’ha rotto i coglioni?”
Questi piazzisti, impostori e cialtroni a me fanno schifo ‘sti cazzi i milioni
“le brutte intenzioni…” che succede? Mi sono sbagliato
Non ho capito in che modo twerkare vuol dire lottare contro il patriarcato
Siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype
Non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Siamo giovani affermati, siamo schiavi dell’hype
Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
(Mai dire mai) non so se mi piego non so se mi spezzo
(Mai dire mai) non so se mi spiego, dipende dal prezzo
(Mai dire mai) lo chiami futuro ma è solo progresso
(Mai dire mai) sembra il Medioevo più smart e più fashion
(Mai dire mai) se è vero che il fine giustifica il mezzo
(Mai dire mai) non dico il buongusto ma almeno il buonsenso
(Mai dire mai) ho visto di meglio, ho fatto di peggio
(Mai dire mai) ecco, tu dì un’altra palla se riesco palleggio
Siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype
Non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Siamo giovani affermati, siamo schiavi dell’hype
Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Mai dire mai, mai dire mai
Mai dire mai dire mai dire mai dire mai
Mai dire mai, mai dire mai
Mai dire mai dire mai dire mai dire mai
Coma Cose: Fiamme negli occhi
Un altro debutto molto atteso dai fan è quello dei Coma Cose, una coppia sia nella carriera musicale sia nella vita privata, formata da Fausto Lama (aka Fausto Zanardelli) e California (aka Francesca Mesiano). Il duo nelle loro canzoni ha sempre raccontato la realtà con temi di vita quotidiana ma spesso taciuti, come la solitudine, la tristezza e la rabbia di gruppi sociali più emarginati. La canzone in gara al Festival di Sanremo di quest'anno è però diversa dai temi trattati solitamente. Come esprime il duo:
Fiamme negli occhi è una fotografia della nostra storia, forse della storia di molti. È una canzone che parla di restare insieme anche di fronte agli ostacoli. La nostra vita, i nostri sogni, la musica per noi sono un viaggio da percorrere insieme e a volte c'è bisogno di urlarselo in faccia. Crediamo a un percorso di condivisione e crescita reciproca, speriamo che anche altre persone si rivedano in tutto questo.
La canzone parla di una relazione d’amore talmente forte da superare ogni limite e ogni difficoltà che si pone davanti, rimando insieme qualunque cosa accada.
Il testo
Fiamme negli occhi di F. Zanardelli - F. Mesiano - F. Dalè - C. Frigerio - F. Zanardelli, Ed. Warner Chappell Music Italiana, Sony Music Publishing (Italy)/Asian Fake - Milano
Quando ti sto vicino sento
Che a volte perdo il baricentro
E ondeggio come fa una foglia
Anzi come la California
Metà sono una donna forte
Decisa come il vino buono
Metà una Venere di Milo
Che prova ad abbracciare un uomo
E anche se qui c’è troppa gente
Io me ne fotto degli altri
E te lo dico ugualmente
Resta qui ancora un minuto
Se l’inverno è soltanto un’estate
Che non ti ha conosciuto
E non sa come mi riduci
Hai le fiamme negli occhi ed infatti
Se mi guardi mi bruci
Quando ti sto vicino sento
Che a volte perdo il baricentro
Galleggio in una vasca piena di risentimento
E tu sei il tostapane che ci cade dentro
Grattugio le tue lacrime
Ci salerò la pasta
Ti mangio la malinconia
Così magari poi ti passa
Mentre ondeggi come fa una foglia
Anzi come la California
Resta qui ancora un minuto
Se l’inverno è soltanto un’estate
Che non ti ha conosciuto
E non sa come mi riduci
Hai le fiamme negli occhi ed infatti
Se mi guardi mi bruci
Resta qui e bruciami piano
Come il basilico al sole
Sopra un balcone italiano
Che non sa come mi riduci
Hai le fiamme negli occhi ed infatti
Se mi guardi mi bruci
Se mi guardi mi bruci
Se mi guardi mi bruci
Se mi guardi mi bruci
Mi bruci
Mi bruci
Se mi guardi senti.