Numeri alla mano, le perdite causate dal Covid al mondo dello spettacolo

Raccontare oggi, in pieno ciclone Coronavirus, cosa è stato il 2019 per il mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento ha un po' il sapore amaro delle cose perdute. Un anno che ha visto tutti gli indicatori generali in terreno positivo rispetto al 2018”, sono queste le parole con cui il Presidente SIAE Giulio Rapetti Mogol ha commentato i dati raccolti dalla Società Italiana degli Autori ed Editori.

Primo semestre 2020: le perdite del settore intrattenimento e spettacolo

Il settore dello spettacolo, tra i primi a chiudere con l’arrivo della pandemia, nel 2020 si è trovato di fronte a uno stop che ha causato ingenti perdite e ricadute sui lavoratori del comparto: il confronto del primo semestre 2020 con lo stesso periodo del 2019 evidenzia una perdita al botteghino del -66,95% (-847.072.919,16 euro), dato che si alza al -72,96 % (-1.765.139.363,11 euro) se si prende in considerazione la spesa complessiva del pubblico (ovvero la spesa che, oltre al botteghino, comprende i costi di prevendita, i servizi di prenotazione tavoli e guardaroba, le consumazioni al bar, ecc.). Il comparto maggiormente messo alla prova dalla pandemia è quello dei concerti (-86,48% al botteghino e -86,72% di spesa del pubblico complessiva), seguito dagli spettacoli viaggianti e dai parchi divertimento (-80,54% botteghino, -83,55% spesa del pubblico) e da mostre ed esposizioni (-70,53%, -76,62%). Le attività cinematografiche, nonostante abbiano registrato il maggior calo di ingressi dell’intero settore (oltre 27 milioni), sono riuscite a contenere meglio la perdita, che si assesta comunque a un drammatico -51,52% al botteghino e -56,07% complessivo.

Lo spettacolo è cultura: l'importanza del settore testimoniata dai dati pre-Covid

Questi numeri non ci devono scoraggiare, nonostante il mondo dello spettacolo abbia di certo vissuto tempi migliori è proprio da qui che bisogna ripartire. Guardando i dati pre-Covid, raccolti dagli uffici SIAE tra gennaio 2019 – febbraio 2020, abbiamo la testimonianza concreta che il pubblico ritiene parte integrante della propria cultura ed esperienza emozionale la partecipazione agli eventi di spettacolo. Musica, cinema, teatro, attività di ballo, sport, mostre ed esposizioni, sono tutte occasioni di incontro e sviluppo culturale fondamentali per il benessere delle persone. Non solamente effimeri momenti di svago e divertimento, ma un tassello fondamentale della cultura. “Partendo da questo importante presupposto dovremo, perciò, proseguire nel nostro impegno, anche inventando nuove forme di partecipazione”, ha puntualizzato Mogol.

Nel 2019, infatti, tutti gli indicatori delle attività di spettacolo hanno registrato una positiva crescita rispetto all’anno precedente: sono aumentati gli eventi proposti (+1,10%) e il numero di biglietti e abbonamenti acquistati dagli spettatori (+5,82%), con una corrispondente spesa al botteghino che ha sfiorato la cifra di 2,8 miliardi (+5,49%) e ha quasi raggiunto i 5 miliardi di spesa complessiva del pubblico grazie ai servizi accessori offerti in connessione o durante gli eventi (+2,91%). Dobbiamo tenere bene a mente questi risultati ed attingere a nuove idee e proposte per oliare gli ingranaggi del settore spettacolo ed essere pronti a ripartire non appena la pandemia si placherà, consci del valore culturale e dell’importanza che tutte le arti hanno per la crescita e il benessere delle persone. Ci siamo dovuti fermare ad uno stop, da lì ripartiremo.