Give me five: Reggaeton, le 5 curiosità
Che lo si ami o lo si odi, il successo che la musica reggaeton ha raggiunto negli ultimi anni è innegabile. Il ritmo latino, che un tempo era sinonimo di estate, ora ci fa ballare tutto l’anno con serate dedicate nelle discoteche più rinomate del mondo. Le canzoni reggaeton spopolano in radio e conquistano le classifiche internazionali con tormentoni che restano incollati in testa per mesi e mesi (lo sappiamo che anche tu ogni tanto ti sorprendi ancora a canticchiare “Despacito”). Un boom che ha sfondato i confini dell’America Latina e ha portato davvero ovunque queste melodie sensuali e super catchy.
Un successo che non si può di certo ignorare, per questo ecco le nostre 5 curiosità sul reggaeton che devi assolutamente sapere:
1. Chi è “il re del reggaeton”?
La risposta è Daddy Yankee. L’artista portoricano è stato un pioniere del genere ed è proprio grazie alla sua “Gasolina” che nel 2005 che il reggaeton è uscito dalla nicchia per entrare nel circuito mainstream. Il brano ha raggiunto un successo commerciale mondiale, conquistando non solo l’America Latina ma anche gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone, l’Australia e tutta l’Europa. “El Rey” Daddy Yankee è una vera icona della cultura musicale latino-americana e non a caso la sua firma è presente anche nel singolo che ancor di più ha rotto gli schemi. Stiamo parlando della pluripremiata “Despacito”, che merita un approfondimento a parte.
2. Il fenomeno “Despacito”
La celeberrima canzone di Luis Fonsi in featuring con Daddy Yankee, “Despacito”, è arrivata alle orecchie del mondo intero a inizio 2017, in pieno inverno, a conferma che i tormentoni latini non sono più una prerogativa dei party dell’estate. Il singolo ha conquistato la vetta delle classifiche in oltre 47 paesi, Italia compresa (per 14 settimane alla posizione numero uno). Tra i numerosi riconoscimenti e record battuti, “Despacito” è stato il primo singolo certificato “disco di diamante” in Italia da quando esiste il sistema ufficiale Top Of The Music della Fimi. L’era dello streaming digitale è stata la chiave del successo del brano e del suo videoclip: la macchina dei meme si è messa in moto senza sosta e le parodie hanno fatto cantare “Despacito” anche ai più ostinati haters della musica latina. Più che un singolo possiamo vederlo come un vero e proprio fenomeno virale.
3. Il reggaeton a Cuba e la censura
A Cuba il reggaeton si è sviluppato con influenze differenti da quelle dell’America Latina, con testi privi di parole discriminatorie e di disprezzo (tipiche dell’hip hop) ma al contrario ricchi di gioia, amore e divertimento. Il governo cubano ha imposto diverse restrizioni sulla diffusione di musica reggaeton nei luoghi pubblici. A marzo 2019 ha rincarato la dose vietando la trasmissione in radio e alla TV di messaggi “aggressivi, sessualmente espliciti e osceni del reggaeton” e negando la possibilità di esibirsi ai musicisti di strada.
4. La rivincita del twerking
Il reggaeton è una musica da ballo, ma la sensualità tipica delle sue mosse è stata spesso oggetto di polemiche. Si parla in particolare del “perreo”, meglio noto come “twerking”: una danza dai richiami hot che dagli anni ’90 è entrata a far parte della cultura hip hop americana. Il nome viene dalla fusione delle parole “twist” e “jerk”, ovvero “girare” e “scuotere”, e ad oggi questo termine è entrato anche nell’Oxford Dictionary Online secondo cui per “twerk” si intende: «il ballare una musica famosa in un modo sessualmente provocante che coinvolge i movimenti di spinta dell’anca in una posizione accovacciata». In Italia ci ha pensato Elettra Lamborghini ad abbattere qualche tabù, portando le sue mosse di “twerking queen” sul blasonato palco del Festival di Sanremo.
5. La conquista delle discoteche
Negli ultimi anni moltissime discoteche conosciute e rinomate nella scena elettronica internazionale hanno fatto posto alla musica reggaeton nella loro programmazione. Da Ibiza a Barcellona, da Londra a Riccione: tra gli eventi in calendario sono comparse diverse serate a tema con dj set dedicati. Anche famosi producer electro e house hanno aperto le porte al genere collaborando con artisti reggaeton: pensiamo all’incontro tra David Guetta e J Balvin, oppure ai featuring di Steve Aoki con Daddy Yankee, Nicky Jam e Maluma.
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