Gender Bender, Festival Internazionale Multidisciplinare
Dal 30 ottobre all’8 novembre 2025 Bologna ospita la 23ª edizione di Gender Bender, il festival internazionale prodotto da Il Cassero LGBTQIA+ Center e diretto da Mauro Meneghelli. Un appuntamento che da oltre vent’anni racconta, attraverso linguaggi artistici differenti, le trasformazioni del corpo, del genere e dei desideri.
Quest’anno il festival sceglie come parola chiave “rischio”: non solo minaccia, ma possibilità, occasione di mettersi in gioco, di cambiare prospettiva e immaginare alternative.
Danza: prime assolute e nuove visioni
Il cuore pulsante di Gender Bender rimane la danza, che quest’anno porta a Bologna dodici spettacoli da Italia, Francia e Cipro. Tra i momenti più attesi c’è l’anteprima assoluta di Inhabitants, nuovo lavoro della coreografa Luna Cenere, che il 25 e 26 ottobre al DAS – Dispositivo Arti Sperimentali (ore 19:00) presenterà l’esito di un laboratorio con venti partecipanti non professionisti, un’indagine sul corpo e sulle sue possibilità di relazione.
Dalla Francia arrivano invece due prime nazionali: WHIP di Georges Labbat (31 ottobre ore 19:00 e 1 novembre ore 21:30 – Ex Chiesa di San Mattia), performance che trasforma la frusta da simbolo di dominio a strumento catartico; e Le Petit B di Marion Muzac, spettacolo poetico e immersivo pensato per il pubblico più giovane (4 e 5 novembre ore 18:30 – Teatro Testoni Ragazzi, Sala B). Completa la presenza francese About Love and Death - élégie pour Raimund Hoghe di Emmanuel Eggermont, un’elegia danzata che rende omaggio a una figura centrale della danza contemporanea, in scena il 2 novembre (ore 16:30) e il 3 novembre (ore 19:00) al DAMSLab Teatro.
Non mancano i ritorni: il CollettivO CineticO porta una nuova edizione di <age>, con un cast di adolescenti tra i 15 e i 19 anni che rispondono dal vivo a domande identitarie (2 novembre ore 19:30 – Arena del Sole, Sala Leo de Berardinis), mentre Monumentum DA di Cristina Kristal Rizzo e Diana Anselmo intreccia danza e lingua dei segni in un gesto politico e inclusivo (5 novembre ore 21:00 e 6 novembre ore 18:30 – Atelier Sì).
Il programma si completa con lavori che indagano desiderio, vulnerabilità e metamorfosi: Fuck Me Blind di Matteo Sedda (31 ottobre ore 21:30 e 1 novembre ore 19:00 – DAS), Healing Together di Daniele Ninarello (7 novembre ore 19:00 e 8 novembre ore 21:30 – Ex Chiesa di San Mattia), Landscape della cipriota Elena Antoniou (7 novembre ore 21:30 e 8 novembre ore 19:00 – Oratorio San Filippo Neri), Amadriadi del collettivo Tyche (2 novembre ore 16:00 e 17:30 – Ex Chiesa di San Mattia) e Fuga BWV 565 di Gaetano Palermo e Michele Petrosino, ispirato al ritmo della fuga barocca (7 e 8 novembre – Accademia di Belle Arti, orario in via di definizione).
Il cinema tra memoria, intimità e ribellione
Accanto alla danza, il cinema porta a Bologna 11 titoli internazionali, molti dei quali in prima nazionale, distribuiti tra il Cinema Lumière e il Modernissimo.
Ad anticipare la rassegna sarà Blue di Derek Jarman (27 ottobre ore 18:00 – Modernissimo), il film-testamento con cui il regista inglese affrontò la malattia attraverso un’infinita distesa di blu. Il 7 novembre (ore 20:00 – Modernissimo) arriva in prima nazionale Once Upon a Time in Gaza dei fratelli Arab e Tarzan Nasser, premiato a Cannes, un racconto crudo e ironico della vita sotto occupazione. Anche quest’anno, in occasione della proiezione di Once Upon a Time in Gaza, Gender Bender promuove una raccolta fondi: il costo del biglietto sarà 10 euro, con un prezzo unico per tuttə.
L’iniziativa nasce in collaborazione con Bologna for Palestine, realtà che dal 2023 mette in dialogo comunità artistiche diverse per sostenere la popolazione palestinese e preservare il patrimonio culturale e artistico sistematicamente minacciato. I fondi raccolti saranno destinati alla rete Bologna per Gaza, un gruppo di persone e associazioni bolognesi che dal 2024 offre supporto, assistenza e momenti di comunità alle famiglie evacuate da Gaza e accolte in città.
Sempre in prima nazionale, il 3 novembre (ore 20:00 – Modernissimo) verrà proiettato Doppelgängers³ della regista Nelly Ben Hayoun – Stépanian, che sarà presente in sala per un incontro con il pubblico.
Tra i film più intensi, The Brink of Dreams (2 novembre ore 18:00 – Lumière), documentario egiziano che segue un gruppo di giovani donne che usano il teatro come strumento di libertà, e L’eco dei fiori sommersi di Rosa Maietta (6 novembre ore 20:00 – Lumière), viaggio negli archivi di Napoli per restituire voce a donne dimenticate dalla storia.
Non mancano opere che raccontano scene artistiche ribelli e radicali: Avant-Drag! di Fil Ieropoulos (31 ottobre ore 18:00 – Modernissimo) ci porta nella vibrante scena drag ateniese, LA 42 di José Maria Cabral (4 novembre ore 20:00 – Modernissimo) racconta la rinascita culturale della Repubblica Dominicana attraverso la musica Dembow, mentre Peaches Goes Bananas di Marie Losier (30 ottobre ore 22:00 – Lumière) è un ritratto intimo della performer queer Peaches, icona della scena punk-electro.
Tre prime nazionali chiudono il programma: The Nature of Invisible Things di Rafaela Camelo (1 novembre ore 18:00 – Lumière), delicato ritratto di sorellanza; La Danse des Renards di Valery Carnoy (5 novembre ore 20:00 – Modernissimo), che affronta le fragilità della virilità adolescenziale; e Drunken Noodles di Lucio Castro (8 novembre ore 18:00 – Lumière), film intimo e orgogliosamente queer.
Fumetto, libri e incontri speciali
Il programma del festival si arricchisce anche di incontri gratuiti, che spaziano dal fumetto alla letteratura, fino a workshop e conferenze.
Il 3 novembre (ore 18:30 – DAS) la fumettista Lee Lai, voce delicata e poetica della scena internazionale, presenta Cannon in dialogo con Elisabetta Mongardi e Marco Libardi. L’8 novembre (ore 16:00 – DAS) sarà la volta di ZUZU, che porta al festival il suo nuovo libro Ragazzo.
La letteratura è protagonista con In forme dello scrittorə Dolki Min (2 novembre ore 14:30 – DAS) e con Lo sbilico di Alcide Pierantozzi (7 novembre ore 18:30 – DAS), opere che affrontano temi di salute mentale, corpo e differenze.
Tra gli eventi speciali spicca la giornata Queering the Museum (7 novembre dalle 9:30 alle 17:30 – Cappella Farnese e Museo Civico Medievale), occasione di confronto internazionale sull’inclusione nei musei. Da non perdere anche il focus Educare alle differenze (2 novembre ore 16:30 – DAS), e la festa partecipativa Pulse – Festa per corpi in ascolto (5 novembre ore 17:30 – 19:30 – DAS), tra dj set, karaoke e danza libera.
Gender Bender 2025 a Bologna
Per dieci giorni, Bologna diventa un luogo di incontro, sperimentazione e scoperta. Dal 30 ottobre all’8 novembre, il Gender Bender Festival trasforma il rischio in possibilità e regala al pubblico un programma che intreccia danza, cinema, letteratura e attivismo.
Programma completo su www.genderbender.it